I disordini legati al glutine si sono arricchiti di una nuova condizione morbosa definita “Gluten Sensitivity” o “Sensibilità al Glutine”, che va ad aggiungersi alla celiachia e all’allergia al grano. Il glutine è un complesso peptidico presente in frumento, segale e orzo, formato da due proteine separate, la gliadina e la glutenina.
Questi polimeri in presenza di acqua si combinano formando un reticolo colloso che conferisce agli impasti notevole elasticità. La diffusione dell’uso di farine dove la percentuale di glutine è stata aumentata artificialmente, ha portato all’insorgenza di diverse patologie, tra cui la sensibilità al glutine non celiaca.
Attualmente non esistono stime precise sull’incidenza della “Gluten Sensitivity” perchè spesso i sintomi sono sottovalutati o confusi con la celiachia o con la sindrome del colon irritabile.
La sintomatologia, che si manifesta in seguito all’assunzione di glutine, è costituita prevalentemente da sintomi gastrointestinali quali diarrea, gonfiore e dolore addominale e stipsi, ma anche da emicrania, stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione e rash cutanei (eczema). Tale quadro clinico va in remissione con l’eliminazione del glutine dalla dieta.
Nella gluten-sensitivity l’assunzione di prodotti a base di farinacei provoca un’infiammazione dell’intestino ma senza appiattimento dei villi intestinali e senza una risposta di tipo autoimmune come avviene nel caso della celiachia.
La diagnosi di sensibilità al glutine è quindi al momento una diagnosi di esclusione, caratterizzata dalla negatività dei test immunologici per l’allergia al grano, dalla negatività per la sierologia tipica della celiachia (anticorpi antiendomisio e antitransglutaminasi) e da una biopsia intestinale normale o con alterazioni minime.
Attualmente questo disturbo si tratta con l’abolizione del glutine dalla dieta per almeno sei mesi (o 1/2 anni in relazione alla severità dei sintomi); trascorso questo periodo di tempo, si procede ad una graduale reintroduzione degli alimenti contenenti glutine nella dieta.